PIÓVEGO

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1 settembre 2013  –  1 settembre 2014

 

E’ trascorso oltre un mese dal rogo che ha divorato la Nostra casa ai Bellotti. Quelle antiche mura (rigenerate in 33 anni di lavoro dalla mia famiglia!) a fine agosto, e per perversa volontà d’un diabolico piromane, si sono trasformate in un inferno.

È triste realizzare ora che, quella casa ricca di storie ed emozioni, appaia dissolta… ma è anche vero che è andato perduto solo il lato materiale di tutto ciò. L’energia, la passione con cui le cose sono nate, lo spirito di oggetti che han forgiato le nostre vite… quelli rimangono sempre, hanno impregnato la terra e ogni roccia. Nulla è andato in realtà smarrito. Aspetta solo di essere ritrovato!

E’ così che l’infinita tristezza e le lacrime per una perdita comune si sono trasformate nell’energia necessaria per ricostruire.

La casa così com’era è perduta, ma non irrimediabilmente! Quel sito, che per molti rappresentava un luogo dolce nella mente, risorgerà in breve tempo e tornerà ad essere dimora ricca e ospitale come prima!

Se n’è andata un’Arca di Noè ed è evaporata l’eredità dei nostri avi; in un lampo di fuoco si sono disintegrate miliardi di molecole vive e sepolti inesorabilmente  ricordi struggenti di un  Patrimonio Comune.

Lo spazio antistante con L’HIC MANEBIMUS OPTIME (Qui staremo benissimo) era l’invito a sostare su sedie, sgabelli… e la cara vecchia panca il richiamo dell’accoglienza; la cucina, collegata al forno a legna esterno, una manifattura rinomata e luogo di  degustazione; la cantina custodiva l’aceto, il rosso Conero, il Cabernet e il Brósin di Aldo.

Il laboratorio della casa era un cuore pulsante e punto di riferimento per l’intera Comunità: custodiva tutti gli attrezzi, dai più primitivi in poi, necessari per fare e disfare, ingegnarsi con ogni materiale, inventare, creare, risolvere ogni problema. Le camere vecchio stampo odoravano di sudore, lenzuola, cera di candela e antichi amori.

La soffitta era il Paradiso! Generazioni di bambini di tutte le età, fino ai novant’anni, si sono succedute in quell’oasi di puro divertimento.

E’ normale che moltissime persone siano rimaste addolorate da quanto accaduto!

Tanto di cappello a chi mi ha fin qui dimostrato amicizia, disponibilità, non mi ha fatto sentire solo e ha elargito anche del denaro. Ricostruiremo assieme. Riuniremo le molecole di una memoria collettiva che non può sparire, soprattutto in un luogo che rappresenta una delle Ultime Frontiere della vecchia civiltà. Un luogo ai confini della Terra, disagiato, ma dove alberga Gnomo Po-Nom e un Genius loci dai poteri straordinari.

L’azione dissennata che ha generato il fuoco è un esempio di pazzia che ha annientato un museo naturale unico e originale di arte, storia e cultura del vivere antico; nel medesimo tempo distruggendo tesori suggestivi provenienti dalle culture e dai luoghi più sperduti del mondo. Quell’abitazione non era solo la mia tana, ma un centro di ritrovo, un luogo per recuperare le memorie antiche e nel contempo vivere l’oggi.

D’ora in poi ricerco aiuto nel recuperare dall’A fino alla Z tutto ciò che potrà servire alla rigenerazione: ferro, assi per pavimenti, serramenti, porte, finestre, tegole in cotto del Piero Trevisan- Villaverla, arredamenti di stile rurale contadino, attrezzi utili a fare e disfare, cesti, pentole e coperchi, corde, oggetti quotidiani d’altri tempi, tutte le materie prime per costruire piccole e grandi cose, legno per creare, ciò che può essere pratico, indispensabile avere in una sperduta abitazione idealmente attrezzata ad ogni evenienza. Armadi e armadietti; scatole e contenitori, vecchie borse e valige, ciapini, tende; dai fischietti ai tamburi, dalla lyra alla fisarmonica; una montagna di Lego e tanti giochi per divertire; dalle lenti contafili al telescopio, oggetti sacri e profani d’ogni cultura e religione, libri, mappe, icone, coperte di yach, tappeti a telaio, scampoli, lenzuola di lino, vecchi paltò, tovaglie, bócai dhe nòt, sveglie, pennelli e colori, simboli, talismani, sgabelli da tutto il mondo… Quella casa conteneva quanto di possibile e immaginabile il mio spirito compulsivo, l’amore e il rispetto per le cose mi aveva indotto a preservare.

Nella casa dominava su tutto l’arte povera: cose vissute, vècie, tarlate, stregate, recuperate, desuete da far magari riemergere e ripotenziare. D’ora in poi ogni contributo in oggetti o materiali sarà gradito… ancor meglio se precede la morte in discarica, o verrà con tale intento ripescato tra polvere e ragnatele.

Casa Bellotti deve tornare uno scrigno di memorie, un luogo di amichevole ritrovo, un paradiso per i bambini e un laboratorio creativo di chiacchiere e di sano lavoro così com’era!

Obiettivo: settembre 2014, prossima festa della Madonna delle Grazie… saremo sul tetto a brindare!

Tracce sul sentiero”, storia e microstoria dei Bellotti e dintorni, il lavoro di ricostruzione storica e narrativo che stavo concludendo, con questa sciagura, ha perso un terzo del potenziale documentaristico e, nell’emergenza, ho dovuto interrompere la scrittura… ma a costo di una immane fatica, il primo libro uscirà a dicembre 2013. Seguirà il tomo secondo: “Immagini”.

Ho aperto un conto bancario in bianco presso le Casse Rurali di Primiero e Vanoi pensando che tante gocce fanno un mare!

È già operativo il sito: bellotti.bl.it (by Gomez & Dan) che a breve verrà aggiornato e arricchito di dati, testimonianze e vi aggiornerà sul progredire dei lavori.

DA FINE SETTEMBRE E’ INIZIATO UN PIÓVEGO/PIÓVECH CHE PROSEGUIRÀ NEI FINE SETTIMANA A SEGUIRE, FINTANTO CHE, LA BUONA SALUTE E LE CONDIZIONI STAGIONALI, CE LO CONSENTIRANNO. DEVO METTERE IN SICUREZZA E PRESERVARE LA STRUTTURA MURARIA PRIMA DEL GELO! AL SORGERE DELLA PRIMAVERA SI RIPARTIRÀ. ALLO STATO ATTUALE SONO STATI GIÀ EFFETTUATI IMPORTANTI LAVORI. LO SGOMBERO DELLE MACERIE PROCEDE, COSÌ COME LO SMISTAMENTO DEI  MATERIALI. C’è lavoro per tutti, grandi e piccoli! Posso garantire un minimo di generi di conforto, acqua fresca dalla fontana, vino e birra.

Bellotti è un’oasi di bellezza,

un luogo in cui il respiro della natura e quello dell’uomo possono ritrovarsi.

Forza e fierezza delle nostre radici, saldamente piantate nella terra di montagna, saranno certo capaci di far rifluire la vita là dove un tronco è stato bruciato!

 

Per contatti: Flavio Taufer              Cell: 331 105 5137      E-mail: flaviotaufer@libero.it

Per donazioni: IBAN: IT 37 MO82 7935 6800 0000 0075 987 Casse Rurali Primiero Vanoi

Transacqua,  9 ottobre 2013